I nostri diari

Da piccola inseguivo dei sogni che sembravano irrealizzabili.

Ricordo i miei fantastici viaggi che mi portavano in varie parti del mondo dove
 assaporavo la vera libertà. La mia anima abbandonava così quel torpore quotidiano 
in cui vagava e si sentiva finalmente libera e quando ritornava nel mondo reale era 
fiduciosa: avrei lottato per realizzare i miei desideri.

Quella bimba col tempo è diventata adulta ed ha sposato un ragazzo libero e 
anticonformista con il quale ha coronato molti sogni e con il quale, ancora oggi, 
conduce una vita priva di ogni etichettatura e ricca di avventure. Insieme siamo 
sempre stati noi stessi e non abbiamo indossato maschere sociali e non abbiamo
 mai recitato, da attori protagonisti, parti nel  teatro della vita. Siamo fieri ed 
orgogliosi di quello che siamo e di sentire nei nostri cuori pulsare quella giovinezza 
che sembra non tramontare mai: abbiamo vissuto e vivremo ancora in totale
  simbiosi.

Abbiamo fatto tanti viaggi non per evadere dalla realtà ma per soddisfare la nostra
 sete di conoscenza; i nostri interessi si sono sempre incontrati e abbiamo fatto del 
viaggiare una metafora della nostra vita. Siamo così cresciuti e maturati ed abbiamo
 imparato a conoscere meglio noi stessi e ad apprezzare i veri piaceri della vita: quelle 
piccole cose quotidiane che passano quasi inosservate, ma che danno la vera felicità 
e che sono le fondamenta di quei valori indissolubili che abbiamo cercato di 
trasmettere alla nostra sempre piccola Paola. 
Siamo stati, come scherzosamente amo definirci dei nomadi, sempre pronti a 
spezzare le catene della schiavitù della vita frenetica e forse per questo abbiamo, 
quasi sempre, affrontato i problemi della vita con un volto sereno e non abbiamo 
mai fatto tramontare quell’amore che ci tiene sempre uniti. 

Aprendo i salotti della mia memoria degli ultimi trent’anni riaffiorano facilmente
 i momenti ricchi di tanta, tanta magia che insieme abbiamo vissuto e voglio, in questa
 raccolta, descriverli in modo da renderli immortali. E’ solo da pochi anni che è nata in me
 questa passione di mettere su carta i miei pensieri e di collezionare i miei diari nei quali 
ho cercato di descrivere a modo mio non solo i luoghi che abbiamo visitato ma anche 
le mie emozioni, le nostre emozioni. Voglio così custodire la memoria del nostro passato 
in un nostro best seller così quando invecchieremo, il più tardi possibile, leggeremo
  insieme questi racconti davanti alla fiamma ardente e scoppiettante di un caminetto 
con una stupenda tazza di cioccolata calda in mano e mentre le nostre immagini, 
immortalate nei filmati, scorreranno in un gigantesco schermo. Oh che emozioni! 
Son certa mi conosco, non permetterò che queste ostacoleranno ciò che voglio narrare.

Grazie a chi leggerà questi scritti.


“Viaggiare è come sognare, la differenza è che non tutti, al risveglio,
ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria
della meta da cui è tornato”
(Edgar Allan Poe)


Dai miei appunti di viaggio

Dopo aver attraversato in lungo e in largo l’Italia che, non bisogna mai dimenticare, è un gran calderone storico, abbiamo maturato l’idea di fare il nostro primo viaggio all’estero. Abbiamo così raggiunto da Firenze Parigi, la città che più delle altre avevo amato tra i banchi di scuola, e da allora è stato un susseguirsi di nuove mete ed abbiamo capito che viaggiare è il modo migliore per arricchire la nostra anima e per trasformarla, mediante una vera e propria metamorfosi, in una farfalla che volteggia nell’aria e distribuisce la sua linfa vitale a tutto il creato assaporando profumi e odori. Quelli sono gli anni in cui avevo paura di volare, ero un’aerofobica incallita, vittima di fantasie catastrofiche per cui abbiamo attraversato quasi tutta l’Europa in macchina. Siamo arrivati con la nostra auto fino alle Colonne d’Ercole attraversando le principali città spagnole, poi in Grecia da nord a sud fino alle grotte di Pirgou, poi, ancora in  Austria, in Germania, in Svizzera, in Romania ed in Ungheria. Non poteva mancare Londra, dove siamo giunti attraversando l’eurotunnel sotto la Manica proprio l’anno in cui è stato inaugurato, e  l’Olanda. Viaggiare in macchina è stata un’esperienza molto accattivante in quanto si vive effettivamente in piena libertà; con il tempo questo non è stato più possibile per cui, dopo aver raggiunto la Tunisia dall’Italia con una nave, mi sono resa conto che se volevo soddisfare la mia sete di conoscenze dovevo per forza prendere l’aereo. Feci  un primo volo di prova fino a Roma in cui ho testato il mio coraggio e mi sono convinta che gradualmente avrei “ spiccato il volo “ senza problemi. Ora, a distanza di tanti anni, sono più rilassata anche se so, in cuor mio, di non avere sconfitto tale fobia: l’ho solo dominata e il piacere della vacanza che solo il cielo e le nuvole mi possono regalare mi fa stare abbastanza bene. Cruciverba e libri sono sempre a portata di mano: tengono il pensiero impegnato altrove. Con l’aereo siamo stati in Portogallo, in Scozia e in altre capitali europee ma ben presto abbiamo raggiunto mete più lontane: Russia, Cina, Thailandia, Messico, Guatemala, Stati Uniti, Canada, Costa Rica, Egitto, Marocco, Tunisia, Turchia e tanti, tantissimi posti indimenticabili.

Con il tempo ho trasformato, al ritorno da ogni tour, i miei appunti in dei veri e propri “ diari di bordo” arricchiti con delle foto, le più belle, da me scattate: ciò aiuta a mantenere vivi i ricordi in modo che possano rimanere immutati anno dopo anno.

Betty Ranieri


“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre,
ma nell’avere nuovi occhi” 
(M. Proust)